In questo periodo in cui sto attraversando il grande cambiamento di rientrare ad abitare in città dopo 30 anni di vita in campagna, ho letto un bell’articolo di Chip Richards sul Wu Wei, il principio Taoista del “realizzare tutto senza fare nulla”.
Come in un momento di sincronicità, leggere le sue parole mi ha aiutato a riconnettermi con la fiducia.
Secondo i principi del Wu Wei, anche se in alcuni momenti mi sembra di avere fatto una scelta sbagliata, ho seguito l’unica via aperta che percepivo, e con il mio movimento ho aderito semplicemente al movimento della vita.
Essa mi porterà dove ho bisogno di andare se non oppongo resistenza sforzandomi di cambiare ciò che non mi piace o lottando per ottenere ciò che desidero.
Il processo di Crescita interiore
Questo è esattamente ciò che è importante anche nel nostro processo di crescita interiore.
Guarire, accedere alla pace interiore non significa raggiungere uno stato nel quale non siamo mai a disagio, e non proviamo sofferenza, rabbia o paura.
Significa invece che mentre proviamo dolore, paura o emozioni difficili, mentre attraversiamo un periodo di avversità, oppure nel processo di crescita personale, non perdiamo la connessione con il sentirci parte della rete della vita, e la consapevolezza che siamo portati da essa.
Rimaniamo nella fiducia più che possiamo, anche se la corrente è veloce e il fiume della vita ci porta attraverso delle rapide: la fiducia che quella è la via per arrivare al mare.
Come fare?
Nella Respirazione Olotropica ogni volta che ricordo ai partecipanti ad un workshop che la guarigione è dentro mi sto riferendo proprio a questo: siamo venuti al mondo grazie all’Onda della Vita che ha attraversato e sostenuto il nostro ovulo fecondato, ed ha guidato il nostro sviluppo.
Non abbiamo avuto bisogno di sapere come potevamo farlo, ma lo abbiamo fatto semplicemente lasciando che la vita accadesse in noi.
Allo stesso modo, non abbiamo bisogno di sapere come si fa a rilasciare le ferite profonde del passato ed accedere ad uno spazio di guarigione e di gioia.
In uno spazio protetto, basta semplicemente dare energia al nostro sistema corpo-mente-emozioni-spirito con il respiro ed il suono, ed aprirci a quello che emerge – fidarci dei sentimenti, delle immagini, degli impulsi e reazioni che vengono spontaneamente, e seguirli come un filo di Arianna.
Come in alto così in basso
Daremo in questo modo energia alla parte dentro di noi che conosce la strada, a quella stessa capacità che ha guidato il nostro sviluppo primario, e che è in stretta connessione con la forza della vita, così più potente e ampia del nostro Io.
Lì risiede la capacità di risanare le ferite emozionali e anche fisiche. La forza che fa germinare le piante e ci fa gioire.
L’amor che move il Sole e l’altre stelle.
Quando siamo connessi con il ritmo del Cosmo, come potremmo essere in errore?
Per me è successo l’opposto la mia decisione è stata di restare anche se tutto e tutti mi dicevano di andare, di cambiare, di voltare pagina.
Doveva avvenire lì il mio cambiamento, l’essere consapevole che io ero viva in quel luogo amato in un modo diverso e comunque mio.
E’ profondamente vero che talvolta ci si sente perduti, tra onde gigantesche che potrebbero impedirci di vivere, ma la mia forza è stata quella di guardare le onde del dolore in faccia, nuotarci dentro e vivere amando la vita …di tutti, ma soprattutto la mia.
Grazie Giovanna per il tuo commento! Sì, la giusta decisione è sempre personale e unica! E mi viene in mente la poesia di Rumi che amo tanto: “Non ti voltare, continua a guardare quel luogo ferito. È da lì che entra la luce.”