STAN GROF E LA PSICOLOGIA DEL FUTURO
Quando non fu più possibile utilizzare l’LSD, Stan e Christina Grof cominciarono ad esplorare altre modalità di lavoro con le persone.
Scoprirono che non ci vuole molto per entrare in uno stato veramente profondo, nel quale l’inconscio è realmente mobilizzato, e in qualche modo il materiale che vi giace sale più vicino alla superficie. Infatti hanno scoperto che basta creare il giusto ambiente, incoraggiare e guidare le persone a respirare un po più velocemente e profondamente del normale, usando della musica evocativa per sostenere il processo, ed effettivamente si può andare in uno stato molto profondo e molto materiale può salire alla superficie.
Talvolta il materiale ha a che fare con la biografia personale, talvolta il materiale che emerge è collegato alla nascita, talvolta ha invece un sapore transpersonale.
E’ molto difficile accedere alla guarigione dalla modalità di funzionamento del cervello sinistro. E’ quella parte razionale, lineare, analitica che ci aiuta a funzionare nel mondo, ad attraversare la strada, a fare di conto. Invece si ha accesso a vere e proprie energie di guarigione attraverso gli aspetti della parte destra del cervello, l’irrazionale, la modalità di pensiero non lineare. E’ impossibile pensare il nostro modo di guarire. C’è bisogno di fare un passo fuori dal nostro modo ordinario di funzionare, ed avere accesso più direttamente alla saggezza ed alla conoscenza che è inerente al nostro corpo, alla nostra psiche.
Diversamente dalle terapie tradizionali verbali, in questo lavoro in stato non ordinario di coscienza anche riguardo al materiale che è collegato alla vita biografica, non si tratta di un parlare, e ricordare gli eventi della propria vita, ma nel lavoro che facciamo c’è una qualità di rivivere effettivamente le esperienze precoci.
Il lavoro con la Respirazione Olotropica è fortemente esperienziale.
E’ molto differente da intellettualizzare e riflettere sul trauma passato. Invece in questo lavoro, un ricordo traumatico può emergere, attraverso la memoria che il corpo ha di questo. Può essere difficile da credere, ma il corpo ha veramente bisogno di essere incluso in questo, il corpo ha bisogno di esprimere chi siamo da un punto di vista emotivo e psicologico.
Infine, nella psicologia del futuro secondo Grof, c’è l’umiltà del facilitatore che sa che sono le persone a guarire sè stesse, e trasmette alle persone questa conoscenza. Quando sai che il sentiero della guarigione è il tuo sentiero, entri in uno spazio di responsabilità e forza che non erano presenti prima. La trasformazione è nelle mani del cliente, non del terapeuta visto come “esperto”, con un automatico squilibrio di potere.