Respirazione Olotropica

Incontrarsi nel Gruppo

Partecipare a un workshop di Respirazione Olotropica in un gruppo è un’esperienza ricca e di crescita grazie anche all’interazione con gli altri partecipanti, quando diverse persone lavorano insieme con una medesima intenzione creano un campo energetico di guarigione più forte rispetto quello che possiamo attivare da soli, la visione e i differenti  vissuti di ognuno facilitano l’ampliamento della prospettiva di tutti.
Grazie alle esperienze altrui possiamo imparare di più e meglio.

In un seminario di gruppo le persone lavorano in coppia, e si alternano nello sperimentare i ruoli di “sitter” e di “breather”.
Breather è colui che sta sperimentando la sessione di Respirazione Olotropica.
Sitter è colui che è disponibile ad assistere il “breather”, senza mai interrompere o interferire con il suo processo.

APERTURA E PREPARAZIONE

All’inizio di un seminario, dopo che i partecipanti ed i facilitatori si sono presentati, si partecipa ad una breve introduzione al quadro di riferimento teorico a cui questo metodo fa riferimento.
Vengono presentate le matrici perinatali di base,  la mappa della coscienza di Stanislav Grof, e indicazioni sugli aspetti pratici delle sessioni di respirazione.

Una fase di lavoro corporeo di scioglimento e di apertura, facilita la presa di contatto con sè stessi e offre un’ottima preparazione alle sucessive sessioni Olotropiche. E’ in questo momento che si cominciano a conoscere gli altri partecipanti non solamente dal punto di vista razionale, ma anche grazie all’interazione energetica, di gioco ed emozionale.

Si crea così un’atmosfera di empatia, fiducia e sicurezza tra le persone del gruppo che offre una base sicura e nutriente per aprirsi all’esplorazione profonda di sè.

LA SESSIONE DI RESPIRAZIONE

All’inizio decidiamo di partecipare a un seminario con la Respirazione Olotropica per vivere la sessione nel ruolo di breather.
E’ molto comune però scoprire che fare il sitter è altrettanto ricco, emozionante, e di stimolo per la nostra crescita emotiva e, lo immaginate già, relazionale.

La qualità della comunicazione tra breather e sitter è diversa per ogni coppia che si forma, ed è data non solamente dagli aspetti comunicativi consci e consapevoli, ma anche dalle modalità energetiche ed emozionali sottili.

E’ una relazione unica, nella quale si realizza la magia dell’incontro ogni volta.

respirazione olotropica facilitatori

Grazie alla limitazione della parola, ci apriamo alla comunicazione sottile, alla risonanza emozionale, e ci troviamo a vivere e a comprendere le emozioni e le sensazioni dell’altro velocemente e semplicemente, in un modo che non riteniamo abitualmente possibile.
Questa è per molti un’esperienza  che colma di gratitudine e di gioia.

Anche quando si verificano occasionali incontri con qualcuno che non riteniamo affine, o emergono delle differenze di modalità relazionali, la struttura di rispetto e apertura del seminario ci permette di mettere a fuoco dove siamo toccati da quella particolare difficoltà, e ciò che quella situazione ci sta permettendo di imparare.

LA CONCLUSIONE

L’ultima fase di un seminario con la respirazione olotropica è la conclusione, ed è importante tanto quanto le altre due.
Passare in modo consapevole dallo spazio protetto del gruppo in cui si fa esperienza di sè in una dimensione di apertura e intimità, a quella del ritorno alla vita quotidiana necessita di attenzione e cura.

Per facilitare questo passaggio, nell’ultima sezione del workshop viene proposto un lavoro di integrazione dei vissuti sperimentati, e di rilascio delle eventuali tensioni residue con metodi della psicologia a orientamento corporeo.