Integrare gli stati di coscienza non ordinari
Non è un segreto che nella nostra cultura gli stati non ordinari di coscienza nell’ultimo decennio stiano vivendo una rinascita . La scienza ha nuovamente rivelato ciò che gli psiconauti di tutti i tempi hanno sempre saputo – che gli stati psichedelici e non ordinari hanno un enorme potere di cambiare, modellare e ri-strutturare le nostre vite. Tuttavia rimane una domanda: come usiamo l’esperienza?

Quali sono le componenti di una sessione di esplorazione di sé in stato non ordinario?
Qualsiasi esperienza che coinvolga uno stato di coscienza non ordinario può essere suddivisa in 3 parti:
- Preparazione
- Sessione
- Integrazione
Senza la giusta attenzione a una di queste tre parti c’è un potenziale molto maggiore di frammentazione, destabilizzazione o quello che viene spesso definito un brutto viaggio.
Preparazione
La preparazione di una sessione include la raccolta delle conoscenze necessarie per l’esperienza e la definizione delle regole di base per ciò che è possibile o ciò che è desiderato nella sessione. Questo è quello che comunemente viene definito il set and setting della sessione.
Ciò potrebbe includere i vari aspetti pratici di lavorare con la tua guida, stabilire la tua impostazione mentale per la sessione e definire o chiarirne l’intenzione. Nella maggior parte delle sessioni (sia che siano con o senza sostanze psichedeliche) è importante stabilire il “perché” per la sessione. Avere un’intenzione chiara può aiutare la mente a concentrarsi sul motivo per cui ti sei lanciato nel viaggio psiconautico, che a volte può essere confuso.
Sessione
La sessione stessa è spesso vista come il fulcro della terapia, ma in realtà è solo una parte di essa. È relativamente facile trascurare gli altri componenti del processo (cioè la preparazione e l’integrazione) data la nostra naturale attenzione ad avere l’esperienza, ma il vero vantaggio di lavorare con stati non ordinari si trova in ciò che accade dopo.
Anche se l’esperienza stessa può cambiare profondamente la vita, è il modo in cui siamo in grado di mettere in pratica l’intuizione acquisita durante la sessione che può aiutarci a raccogliere i benefici dello stato non ordinario.
Integrazione
L’integrazione è essenzialmente il processo di incarnazione della saggezza e dell’intuizione acquisita durante la sessione psichedelica. Il modo in cui si svolge questo processo dipende da una serie di fattori. Le domande che possono essere utili per prepararsi all’integrazione possono includere:
- Quali supporti hai per lavorare attraverso il materiale che è sorto nella sessione?
- Hai persone vicino a te con cui puoi parlare?
- Hai pratiche quotidiane come la meditazione, tenere un diario o altre pratiche fisiche?
- Hai buoni terapisti o psicoterapeuti con cui lavorare dopo la sessione?
- Hai concesso abbastanza tempo e spazio dopo la sessione?
- Hai un quadro teorico di riferimento e contesti che possono aiutarti a capire l’esperienza?
Il tempo impiegato per integrare uno stato di coscienza non ordinario in realtà dipende dalla natura dell’esperienza e dai supporti che hai intorno a te. Alcune esperienze possono essere integrate all’interno della sessione stessa, mentre altre possono letteralmente richiedere anni.

Buongiorno,mi chiamo Fabrizio Monosi sarei interessato agli stati di coscienza non ordinari, ho praticato ed ancora pratico yoga è durante il periodo più intenso di pratica ho avuto esperienze di sogni lucidi che mi hanno aperto a nuove vie, ma non sono riuscito a continuare il percorso, ancora adesso mi capitano ma non riesco a gestirle, abito a Latina, per caso c’è qualche data nel vostro calendario di corsi a Roma?
Buongiorno Fabrizio, grazie per il tuo commento!
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