COSA È LA PSICONOLOGIA E LO SCARABOCCHIO DEGLI ADULTI ?
La Psiconologia è un metodo di auto-indagine caratteriale. La pratica ti consente una rinnovata una relazione con te stessa, del nucleo affettivo e la socialità; migliora la tua capacità empatica e relazionale.
Il metodo è stato ideato dall’artista Nato Frascà nel 1985.
DEFINIZIONE COMPLETA DELLA PSICONOLOGIA
La PsicoNologia o psicologia dell’icona è lo studio o decodificazione delle immagini o icone prodotte dall’anima o dal profondo.
IL LABORATORIO
Il Laboratorio dello Scarabocchio degli adulti offre la possibilità di attingere alle risorse vitali contenute negli stati emozionali della persona.
Il laboratorio si svolge in gruppo, ci si prepara attraverso la respirazione diaframmatico-addominale, lo scioglimento delle articolazioni e la concentrazione.
Si approcciano trenta fogli ciascuno, procedendo con il contatto con la carta che sarà lo schermo al quale saranno affidate le più intime sensazioni.
Una volta acquisita la conoscenza di questa superficie si comincia a scarabocchiare con una grafite molto morbida cercando di abbandonare ogni volontà rappresentativa convenzionale, andando alla ricerca più diretta del gesto-segno autentico, lasciando libero sfogo alle emozioni e alla volontà di scoprire ogni campo del foglio e ogni possibilità espressiva.
Il segno Scarabocchiato si connette direttamente con le risorse vitali rigenerandole.
Scarabocchiare permette di manifestare quanto nell’arco dell’esistenza si è vissuto e accumulato in termini emozionali e che, non sempre assimilato, è stato risolto interiormente.
Nel susseguirsi dei fogli in cui si scaricano i flussi segnici, si ha l’occasione di innescare una elaborazione sempre più profonda, non mentale, né tanto meno cerebrale, di quanto depositato nei substrati della nostra personalità.
Quando si è deresponsabilizzati dalla rappresentazione (e dunque dal giudizio) nel gioco libero e liberatorio dello Scarabocchio, avviene uno spontaneo scarico e conseguente alleggerimento da tensioni, stress, preoccupazioni, nevrosi, così come una graduale elaborazione dei sigilli emotivi ostacolanti.
Già in questa fase si trae giovamento dallo scioglimento e svuotamento di fattori emotivi destabilizzanti, guadagnando energie rigeneranti che operano una sorta di decontrazione interiore.
Le sovrastrutture, costituite dalle corazze caratteriali, nel tempo possono divenire rigide, castranti, autentiche limitazioni, che costringono e ostacolano la dimensione più sottile e impalpabile della persona, penalizzandone la più autentica condizione.
LA DECODIFICA DELLO SCARABOCCHIO
Una volta realizzati gli Scarabocchi si procede sempre in gruppo alla decodificazione di ciascuna serie prodotta, viene redatto un verbale di quanto emerge dalla lettura dei segni tracciati sui fogli.
Nato Frascà definisce lo Scarabocchio degli adulti:
“Segno essenziale, radicale che si rivela quale espressione della massima energia nella minima traccia visuale. Esso agisce per vie dirette e in-dirette, attraverso un metalinguaggio minimale senza immagini definite e/o abitualmente riconoscibili e in assenza (proprio grazie alla sua diretta relazione col vuoto simbiotico) di dati culturali, e/o di ordine mentale, convenzionali”.
[Op. cit.]
Nel segno essenziale e radicale sono stati individuati da Frascà parametri e dunque codici, così come una mappa di riferimento delle sincronicità temporali che evidentemente appartengono a livello archetipale, ad ogni individuo.
Come le impronte digitali, questi parametri consentono la decodifica dei segni scarabocchiati.
LO SCARABOCCHIO RIFLETTE LA TUA DIMENSIONE PRENATALE E PERINATALE
Frascà ha indagato per oltre quarant’anni la natura e le origini di questi codici, confrontandosi con studiosi e scienziati; riscontra nella dimensione simbiotica prenatale, parto, primi mesi di vita, l’origine dell’inconscio.
Dunque in un percorso di autoesplorazione, praticando lo Scarabocchio, ci si allena ad armonizzare e consapevolizzare dimensioni preconsce, subconsce e inconsce attraverso il gioco regressivo del segno.
Si tratta in definitiva di un viaggio dentro se stessi, seguendo il percorso rilasciato dal segno, dove balzi spazio/temporali sono associati a vicende e situazioni determinate esclusivamente dagli stati emozionali individuali, fino a raggiungere territori e profondità tali da connotare gli imprinting primordiali determinati dal vissuto prenatale, dalle modalità di parto e dai primi mesi di vita.
Durante la conformazione del feto, nel quotidiano, si verificano vicende e situazioni le cui onde emotive ed energetiche intervengono nella elaborazione della creatura, in base allo stato emotivo (o stato d’animo) della madre.
Queste contribuiscono e interagiscono nel complesso processo della formazione, determinando in ogni gamma sensibile, dal piacere al dolore, nella stratificazione della gestazione e della gestante, alcuni aspetti della personalità.
Una vicenda particolarmente forte che ha determinato un evento traumatico, di prassi, si coagula con un segnale in una parte specifica del foglio, e si ripresenta in più sequenze di fogli, spesso collegata ad altre vicende problematiche di minore intensità.
Solo quando il soggetto raggiunge la maturità o la capacità di affrontarla, sarà elaborata dal segno e dunque descritta in ogni suo dettaglio, con precisi riferimenti al tempo, al luogo, alle persone e ai fatti accaduti.
Questo si verifica nel soggetto, sia per fatti vissuti nella vita postnatale, che nella vita prenatale.
IL VENIRE ALLA LUCE DELL’AUTENTICA SOSTANZA INTERIORE
Nonostante la Psiconologia tratti di aspetti, per così dire oscuri, dell’individuo, in essa e cioè nella Scarabocchio degli adulti, è contenuta una forma di equilibrio costruttivo che non può nuocere ai soggetti scarabocchianti.
Nulla emerge che il soggetto non sia in grado di rendere consapevole ed elaborare.
Un ordine sottile del caos che attraversando mondi indicibili riporta alla luce la sostanza autentica interiore, pacificata e armonizzata con se stessa e col mondo circostante.
Fattori di profonda coesione intervengono durante la pratica dello Scarabocchio, infatti durante il laboratorio si attivano comunicazioni sottili nel gruppo, che condivide queste dimensioni energetiche messe in campo, anche attraverso i suoni prodotti dai segni tracciati, successivamente si verifica una profonda intesa empatica e solidale, nonostante ognuno esponga ed elabori vissuti personali.
Il Laboratorio dello Scarabocchio degli adulti attraverso l’elaborazione più profonda del vissuto e del passato scopre percorsi rigenerati dell’esistenza individuale, rinnovandola, e si dispiega verso nuovi territori che il soggetto può esplorare e conoscere.
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2 Op. cit. Pag. 48
Nato Frascà, L’Arte, all’ombra di un’altra luce. Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia,
prefazione di Pierre Restany, Formello, Tipografia G. De Cristofaro, 1998. Pag. 12
Franca D'Angelo
Psiconologa Scenografa
Vive e lavora a Penne. Scenografa dal 1995. Ha lavorato a Roma per pubblicità televisive, teatro di narrazione e d’impegno sociale. Stratifica la sua formazione praticando vari linguaggi espressivi delle arti e dell’artigianato prediligendo la fotografia e la tessitura, quest’ultima studiata presso l’Istituto d’Arte di Penne. Allieva di Nato Frascà all’Accademia di Belle Arti di Roma dal 1992 al ’95, diviene sua diretta collaboratrice e compagna di vita. Studia i principi della sua ricerca artistica, dello Scarabocchio degli adulti e la connessione con la psicologia del profondo. Acquisisce i parametri del metodo e della decodifica della PsicoNologia. Dal 1998 collabora e attiva seminari, workshop, corsi e laboratori espressivi tematici sullo Scarabocchio degli adulti e la PsicoNologia, fino al 2005 assieme al suo maestro Nato Frascà, per enti pubblici e privati; fra cui l’Accademia di Belle Arti di Roma, Bologna e Firenze, la Camera di Commercio di Bologna, le scuole primarie e secondarie di Siracusa, la coop. Cogecstre di Penne, il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, Roma, l’Associazione Italiana Studi sulle Psicopatologie dell’Espressione e Arteterapia Artelieu, Spoltore. Dal 2003, collabora inoltre, alla realizzazione di convegni, esposizioni, presentazioni di libri, film e arte contemporanea. Nel 2006, organizza, coordina e costituisce l’Archivio Nato Frascà, in accordo con le eredi. Archivio dichiarato nel 2010 “di interesse storico particolarmente importante” dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Da allora cura e promuove il lascito dell’artista. Nel 2015 a Penne, fonda l’associazione culturale Collezione Nato Frascà, nella sede pubblica Casa delle Arti e dei Mestieri – ex tribunale. Collabora con enti e artigiani locali per la tutela, promozione e divulgazione della identità culturale e territoriale dell’Area Vestina abruzzese. Per scelta, partecipa esclusivamente a esposizioni collettive dal 1992. Sue opere si trovano presso collezioni private e pubbliche fra cui l’Accademia di Belle Arti di Urbino; Rai Radio2 Roma; Fondazione Boyron Lyon (FR), Museo Epicentro Barcellona Pozzo di Gotto (MS). Email: franca.dang@gmail.com
cell. ++39 3285647834
Salve mi chiamo Manes Ursula, sono stata allieva del professore Frasca’. È stato il corso più interessante che ha segnato la mia memoria da studente. La mia prossima mostra vorrei dedicarela a Lui se me lo permetterà .
grazie del contributo Ursula
Buonasera Franca D’Angelo, sono Carla Di Pardo, ho frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma dal 1986 al 1991, anno della mia Laurea in Scenografia, e ho seguito il Corso del Maestro Nato Frasca’, lezioni interessantissime, che hanno poi segnato il mio percorso artistico e professionale di Insegnante. Ancora oggi, uso lo ‘scarabocchio” con i miei studenti. Mi piacerebbe un giorno venire a Penne, ho insegnato molti anni a Chieti presso il Liceo Artistico e non è distante dalla mia città, Termoli, mi sono imbattuta in lei, cercando notizie sul Maestro, ieri sono stata all’Inaugurazione del nuovo Museo di Arte Contemporanea di Termoli, il MACTE e con enorme piacere mi sono ritrovata davanti ad un’Opera di Nato Frasca’, facente parte della numerosa collezione del Premio Termoli nata Neto nel 1955 per merito del Maestro Achille Pace, che insieme a Frasca’ aveva costituito il Gruppo Uno
Buonasera Carla Di Pardo, grazie per il commento. Abbiamo provveduto a girarlo a Franca D’Angelo.
Buonasera Franca D’Angelo, sono Antonella Berardi sto scrivendo un articolo sull’utilizzo dello scarabocchio in arteterapia per la rivista online della scuola che frequento a Roma, mi piacerebbe intervistarla. Grazie.
Buonasera Antonella, grazie per il commento. Provvediamo a inoltrare la sua richiesta a Franca D’Angelo