La realizzazione del documentario in Utero, è nata dall’idea degli autori, che mentre progettavano di concepire un figlio, decisero di raccogliere tutte le più attuali ricerche scientifiche sulla gravidanza.
Quello che scoprirono durante i loro studi li sorprese. Il concetto di imprinting, non si applica solo ad anatroccoli e uccellini ma anche agli esseri umani.
Una tesi che è oggetto di studio della genetica, della psicologia, della biologia e di numerosi altri settori.
Quindi dal concepimento fino alla nascita, ognuno di noi è influenzato geneticamente, biologicamente, psicologicamente dal profondo sentire della madre.
E come per le anatre, l’imprinting è “trasmesso di generazione in generazione”
“Se un determinato gene è acceso, continuerà ad essere acceso finché l’ambiente non lo spegnerà in qualche modo”
E’ importante essere consapevoli che tutti noi siamo soggetti ad una serie di traumi e che questi traumi possono essere trasmessi, così come noi stessi siamo stati influenzati da traumi che ci sono stati tramandati dalla nostra storia familiare generazione dopo generazione.
Questo è il nostro imprinting personale.
Ogni madre incinta è un miracolo di creatività, nell’utero di una donna succedono cose buone e meravigliose.
Tuttavia la nostra gestazione potrebbe benissimo spiegare perché alcuni di noi sono ansiosi, depressi o semplicemente timidi – e chiarire determinate conseguenze somatiche che ci accompagnano nella vita.
Quando una madre è profondamente stressata, depressa, ansiosa, terrorizzata, quando per esempio vive una guerra o un clima di violenza domestica o forti preoccupazioni per il futuro, questo diventa un impriting che influisce sullo sviluppo del bambino.
La madre sviluppa un livello molto alto di neurormoni, gli ormoni dello stress, e questi vengono trasmessi al bambino.
Maggiore lo stress maggiore i danni.
La dott.ssa Moriah Thomason, lavorando con scansioni cerebrali MRI avanzate di feti le cui madri sono cronicamente stressate, ha rilevato “riduzioni del volume dell’ippocampo” (importante per l’apprendimento e la memoria) “e un aumento del volume dell’amigdala” (importante per l’elaborazione emotiva del cervello).
“Questa configurazione di quelle aree “, racconta nel documentario” è associata a un rischio maggiore di psicopatologia emotiva o di malattia neuropsichiatrica.
Gli stati emotivi non sono astratti. Producono cambiamenti fisiologici. Quando una madre ha alti livelli di neurormoni li trasmetterà al suo bambino ne influenzerà lo sviluppo.
Nell’utero vengono creati 50.000 nuovi neuroni ogni secondo!
Potrebbe essere una terribile notizia per tutti noi?
In realtà, non lo è.
“È fantastico!” esclama la dottoressa Rachel Yehuda nel film, (direttore della Traumatic Stress Studies Division della Mount Sinai School of Medicine), “stiamo scoprendo processi che forniscono al corpo un modo per adattarsi continuamente al suo ambiente.
I cattivi eventi ambientali causano cambiamenti, i buoni eventi ambientali causano cambiamenti. E quello che devi fare è assicurarti di avere abbastanza eventi positivi. “
Buoni eventi.
Possiamo smantellare un imprinting pesante? Si, possiamo alleggerire le nostre vite e aiutare le donne incinte a diminuire l’imprinting negativo sui loro bambini non ancora nati.
Stanno emergendo numerose terapie mirate a creare nuovi “imprinting” positivi.
Ma per guarire, dobbiamo prima affrontare ciò che ci trattiene.
Come sostiene Verny alla fine del documentario “l’ecologia mondiale deve iniziare con l’ecologia del ventre.
Non possiamo avere pace e brave persone nel mondo senza crescere figli buoni e pacifici. E questo deve iniziare dal concepimento e non al momento della nascita. “
Come Iniziamo è come Diventiamo
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[ “In Utero”, documentario di Kathleen Man Gyllenhaal ]