In questi mesi, e anche ora che ci avviciniamo alla ripresa della quotidianità, forse anche tu come me hai sperato che lo sforzo che abbiamo fatto e continueremo a fare sia utile, e possa portare non solo alla remissione dal virus, ma anche ad un cambiamento positivo a livello sociale, nel rapporto con gli altri, con il lavoro, con la natura. E’ certamente difficile pensare al virus come ad un regalo.
Certo è stato difficile stare a casa ed essere bombardati dai bollettini di guerra dei giornali. E certamente è stato difficilissimo per chi ha subito la malattia o il lutto, e per tutti coloro che vivono nei territori in cui il virus ha colpito di più. E sarà difficile nei prossimi mesi, per le difficoltà economiche alle quali dovremo far fronte.
Però, nel periodo del lockdown, molti hanno avuto la possibilità per la prima volta da anni di avere tempo per sè, per ascoltarsi, per scoprire che cosa conta davvero. Forse per pensare come vorrebbero cambiare la propria vita.
IL REGALO DEL VIRUS
Possiamo vivere ciò che ci accade in termini di successo o sconfitta, e questo apre la porta al senso di fallimento.
Oppure possiamo chiederci: “Che cosa mi aiuta a imparare ciò che la vita mi sta presentando?”
Anche nel rapporto con la malattia, o con gli eventi inaspettati e difficili di questi mesi, possiamo applicare questi principi.
Per questo ti voglio invitare a chiederti: “C’è qualcosa che questo tempo di reclusione mi ha regalato? Desidero portarlo con me, ora che finalmente posso uscire e riprendere le mie attività?”
Come puoi mettere in pratica il cambiamento positivo che hai percepito e auspicato?
In molti momenti non è facile. Non è facile quando stiamo male, quando abbiamo paura, e quando questa viene stimolata dai media, purtroppo spesso così poco attenti alla diffusione della verità, perchè troppo interessati a fare audience.
Perche’ anche la paura e’ un contagio.
COME PROTEGGERMI DALLA PAURA?
Ora che stiamo uscendo dall’emergenza, proprio la paura potrebbe diventare il principale contagio, per proteggersi dal quale non servono le mascherine nè la distanza.
Piuttosto serve ricordarsi di cosa abbiamo bisogno in quanto esseri umani, che cosa fa sì che la nostra vita sia degna di essere vissuta.
Condivido con te alcune parole che ho scritto in una lettera di qualche giorno fa:
“Il cambiamento non arriverà per magia. Arriverà se sapremo sceglierlo, per questo in questo momento sento fondamentale che manteniamo la lucidità e continuiamo a condividere una visione della vita e della salute altra dalla paranoia, ma fondata sulla fiducia nella vita.”
Non abbiamo bisogno di un virus per portare il cambiamento che desideriamo perchè il cambiamento fa parte della dinamica stessa della vita.
La VITA è cambiamento.
Per abbracciare e promuovere il cambiamento è necessario andare incontro alla vita, invece che ritirarsi per proteggersi; affidarsi alle sue forti braccia, invece che costruire distanze.
Avere cura, piuttosto che essere in guerra.
Non sarà quindi un virus a portare il cambiamento che desideriamo. Solo noi possiamo portare quel cambiamento.
Il nostro corpo è un miracolo, la nostra vita è un miracolo. Miracoli che si rinnovano costantemente.
La nostra salute si appoggia su questo miracolo, ed è nutrita e rafforzata quando facciamo scelte coerenti con la forza della Vita. Ed è indebolita da tutto ciò che va contro alla vita. Possiamo approfondire la nostra conoscenza su che cosa dà sostegno a questo miracolo e che cosa lo inibisce, e in questo modo stare dalla parte di noi stessi e della Vita. Possiamo ritornare a insegnare ai nostri figli l’arte della Vita.
Se ci sarà un cambiamento della coscienza, in noi prima di tutto, allora anche le nostre scelte, le nostre azioni e il rapporto con il nostro mondo potranno cambiare.
E c’è un’altro fondamento a cui possiamo appoggiarci in questo tempo, un fondamento che è pronto ad accoglierci e sostenerci.
Il Nuovo Mondo in cui vivere in armonia già esiste, non abbiamo bisogno di crearlo!
E’ la Terra, Gaia, il mondo naturale. Già è perfetto, adatto a sostenere e nutrire la nostra vita. E’ il nostro custode, è i nostri genitori, è il nostro protettore.
Ci aspetta.
Iniziamo a praticarlo.
Che cosa ancora aspettiamo?
Proprio questa mattina in riva ad uno splendido mare tirato dalla tramontana pensavo a questo ennesimo cambiamento che la vita mi prospetta e al quale mesi di solitudine forzata mi ha fatto guardare consapevolmente….. Quanti cambi di rotta, di destinazione, di umore, di fede ho intrapreso nella mia vita…troppi avrei voluto essere un macigno e stare, mentre tutto intorno a me turbinava. Tutti i cambiamenti che sono avvenuti nella mia vita sono stati dolorosi, non voluti.
Ora, che sono sola e so di esserlo, vorrei cambiare e gioire con gli esseri amati che sono intorno a me anche se non sempre sono con me e non languire in uno stato di perenne abbandono.
A volte ho nostalgia di quel periodo…..e ho capito che un realtà…è nostalgia di me stessa ,cioè dell essere …di cui per la prima volta ho davvero sentito l esistenza….