Così come il respiro, anche la musica vene usata da millenni come potente strumento di cambiamento dello stato di coscienza in rituali e pratiche spirituali.

Le grandi tradizioni spirituali hanno sviluppato specifiche tecniche di uso del suono e della voce non solo per ottenere  uno stato di trance, ma per raggiungere specifici effetti sulla coscienza.

Il canto multivocale di Tuva o Tibetano, i Kirtan e il Nada Yoga dell’Induismo, sono solo alcuni esempi della grandissima conoscenza che i popoli tradizionali hanno sviluppato nei millenni per attivare stati di coscienza ritenuti utili per lo sviluppo umano e per la guarigione.

 

CAMBIARE RITMO

In una sessione di Respirazione Olotropica la musica riveste diversi ruoli molto importanti.

All’inizio della sessione, i facilitatori suggeriscono ai partecipanti di agganciarsi al ritmo della musica con il respiro. In questo modo la musica aiuta il cambiamento del ritmo respiratorio, e la mobilizzazione della corazza muscolare che controlla il respiro. Quando ciò avviene, i ricordi, le emozioni ed i vissuti racchiusi nella nostra struttura muscolare e nei nostri tessuti cominciano a sciogliersi e l’esperienza psichica a riorganizzarsi.

 

 

L’ONDA PORTANTE

La musica fornisce anche un’onda sonora portante che aiuta il breather ad attraversare le varie fasi dell’esperienza. Alcuni partecipanti riferiscono per esempio che grazie ad essa hanno potuto superare la difficoltà di aprirsi all’emozione che in particolari momenti emergeva in loro,
Raccontano anche che la musica li ha aiutati a vivere pienamente l’emozione, e a poterla così integrare nel proprio sé adulto.

In particolare, le diverse qualità dei pezzi musicali suonati facilitano l’esplorazione e l’espressione delle emozioni corrispondenti, per esempio dell’aggressività o di esperienze trascendenti.

 

GRANDE QUALITÀ E GRANDE POTENZA

Perché sia efficace e aiuti lo svolgersi della sessione, la musica  viene suonata ad alto volume, ed è di elevata qualità artistica, ma senza contenuto verbale. Quando vengono usati pezzi musicali contenenti la voce umana, si ha cura che siano in linguaggi sconosciuti ai partecipanti o in idiomi di fantasia, così che l’effetto della voce sia assimilabile a quello di uno strumento.

Anche l’impianto stereo è di ottima qualità, così da assicurare una riproduzione il più fedele possibile. Poiché il suono è riprodotto ad alto volume, anche la più piccola distorsione è da evitare, perché produrrebbe immediatamente un effetto cacofonico e disturbante.

ASCOLTA CON TUTTO TE STESSO

Per utilizzare la musica come catalizzatore del lavoro esperienziale  è importante ascoltarla abbandonandosi completamente al flusso sonoro, permetterle di risuonare nell’intero organismo, lasciando emergere liberamente le reazioni che suscita in sé stessi. In questo modo , non ascoltiamo solamente con le orecchie, ma stiamo ascoltando con tutto il corpo, e la percezione del suono permette la risonanza del proprio mondo interiore.

Grazie a questo, è possibile andare più in profondità nel proprio inconscio, raggiungere le radici del proprio carattere, o espandere la propria coscienza nei regni ineffabili delle esperienze transpersonali.